“Forse non dovrebbe esistere un premio individuale in uno sport di squadra…”
Parafrasando il titolo di un romanzo di Cormac McCarthy possiamo tranquillamente sentenziare che il Ballon d’Or non è premio per calciatori con la barba… manco con i baffi.
Istituito a metà degli anni Cinquanta del secolo scorso dalla rivista transalpina France Football, il Ballon d’Or premia quel giocatore che più si è messo in mostra nell’anno solare. Per alzarlo sorridenti al cielo occorrono memorabili prestazioni con la divisa del proprio club oppure della propria nazionale.
Ne sono riprova le foto di Paolo Rossi nel 1982 e Fabio Cannavaro nel 2006, simboli degli azzurri campioni del mondo.
Fino al 1994 era riservato ai giocatori del Vecchio Continente. Successivamente, dal 1995 al 2006, a tutti quei calciatori che militavano in squadre europee. Alla fine, dal 2007, a tutti quelli che calciano un pallone purché in un club riconosciuto dalla FIFA.
Ma quali doti deve avere un calciatore per mettere le mani sul Ballon d’Or? Meglio giocare in difesa o segnare nugoli di gol evitando di tornare nella propria metà campo?
Domande che lasciamo ad altri e più seri (di noi) giornalisti.
Su queste pagine siamo più interessati a un’altra amletica questione: per vincere il Ballon d’Or meglio avere la barba, i baffi, o entrambi?
Per aiutarci nella rispondere (e poiché in epoca recente il look dei calciatori cambia alla velocità della luce) abbiamo scartabellato la pagina di France Football online dove sono pubblicate le foto con i nostri beniamini che sfoggiano l’ambito trofeo.
Una catastrofe!
Da Stanley Matthews nel 1956 a Igor Belanov nel 1986 non c’è traccia di peluria su quei volti sorridenti. Trent’uno assegnazioni e neppure un accenno di baffo. Un occhio lo possiamo chiudere sulle basette di George Best nello scatto del 1968.
Ma nel 1987 ecco il “cervo che esce di foresta” (copyright Vujadin Boskov): Ruud Gullit sfoggia un bel paio di baffi alla Thomas Magnum (d’altronde ha condiviso lo spogliatoio con un certo Abe van de Ban).
Potrebbe essere l’inizio di una moda? Neanche per sogno. Per ritrovare qualcosa di simile dobbiamo attendere il 1995 quando George Weah sfoggia un paio di moustache meno folti del predecessore in maglia rossonera e nell’albo d’oro dell’ambito premio.
PS: chiudiamo con un’unica, magra consolazione. Nella foto relativa all’edizione 2019 Leonel Messi mostra a tutti una barba incolta di qualche giorno… non utile però a indicarlo come il primo barbuto capace a vincere il Ballon d’Or.
Bibliografia consultata per questa news
https://www.francefootball.fr/ballon-d-or/palmares/