“Essere nominato Chief Tattoo Officer dagli Union è un grande onore. Sono entusiasta di iniziare”.
Spetta ai figli d’Albione l’invenzione del football. Anche se dalle parti di piazza Santa Croce, in quel di Firenze, giocavano un mix di rugby e calcio già nel Quattrocento. Dei funamboli brasiliani, invece, è il primato di cinque Mondiali vinti.
E agli statunitensi cosa spetta?
L’aver creato la figura del CTO, acronimo che sta per “Chief Tattoo Officer”.
E’ il 2010 quando nella Major League Soccer fanno il loro esordio i Philadelphia Union. Rappresentano il principale club di Filadelfia, la più importante città dello Stato della Pennsylvania, la sesta per popolazione di tutti gli States.
Dopo qualche anno d’attività, nel 2017, il club blu&oro lancia un concorso per dotarsi di un tatuatore ufficiale. Alle selezioni si presentano più di centocinquanta artisti. La spuntano Jay Cunliffe e il suo Bonedaddys Tattoo.
Per averne riprova basta fare un salto sul sito ufficiale dello studio di Aston, comune di poco più di 16mila abitanti, dove sotto un teschio alato fa bella mostra di sé la scritta “Official Tattoo Shop Of The Philadelphia Union”.
E il 21 agosto 2017 va in scena anche l’evento inaugurale di questa novità mondiale. Nessun club professionistico ha mai avuto nei propri quadri una figura simile. I primi ‘clienti’ che si fanno tatuare in contemporanea rispondono ai nomi di Doug Vosik, vice presidente del settore marketing degli Union, Richard ‘Richie’ Marquez, difensore della squadra, e Corey Furlan, fondatore dei Sons of Ben (dove Ben è il nickname di tale Benjamin Franklin, mica uno qualunque…) gruppo che riunisce i supporters dei Philadelphia Union.
Bibliografia consultata per questa news
https://it.wikipedia.org/wiki/Philadelphia_Union
https://www.mlssoccer.com/post/2017/08/09/philadelphia-union-hire-mls-first-chief-tattoo-officer